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Smart Water Grid

Smart Water Grid: come utilizzare il 5g per gli impianti idrici

In un'era dove la sostenibilità ambientale si intreccia con l'innovazione tecnologica, il 5G si rivela essere un alleato fondamentale per una gestione più efficiente e sostenibile delle risorse idriche. [...]

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Come il 5G migliora la cybersecurity nell'IoT

Come il 5G migliora la cybersecurity nell’IoT

I vantaggi della rete 5G si esprimono anche nella possibilità di sviluppare in modo più efficiente le applicazioni verticali. In ambito IoT (Internet of Things) il 5G rappresenta un cambio di passo perché è in grado di supportare una densità nettamente maggiore di connessioni [...]

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Smart agriculture: come le tecnologie emergenti migliorano il farming

Con la diffusione delle tecnologie digitali, anche l’agricoltura è diventata un’attività produttiva ad alto contenuto di innovazione: si parla di smart agriculture, con applicazioni quali lo smart farming, l’automazione e l’agricoltura di precisione. [...]

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comunità energetiche

Verso le comunità energetiche: cosa sono e come realizzarle

Vale 2,2 miliardi di euro la misura del PNRR sulle comunità energetiche. I finanziamenti – questa la novità arrivata alla fine dell’anno – potranno essere concessi a fondo perduto grazie al via libera della Commissione Europea ottenuto dal governo italiano. [...]

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5G e Smart Utilities

5G e Smart Utilities: NovaNext per lo Smart Connected Everything

Portando connettività e intelligenza negli oggetti, l’Internet of Things (IoT) ha il potenziale di accelerare la trasformazione digitale delle aziende e delle Pubbliche Amministrazioni (PA). [...]

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Smart Mobility: tre modi in cui migliora la sicurezza dei cittadini

Smart Mobility: tre modi in cui migliora la sicurezza dei cittadini

Gli obiettivi climatici e di sicurezza sono una delle grandi spinte alla digitalizzazione dell’ecosistema della mobilità, in cui la raccolta e l’analisi dei dati finalizzate all’offerta di servizi ha bisogno di connettività avanzata. [...]

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Le tecnologie per un futuro smart

5G e IoT al servizio delle persone, tra sanità e servizi pubblici

In un mondo in cui l’Internet of Things (IoT) può connettere qualsiasi oggetto, la Sanità e i servizi pubblici (Utility) sono tra i settori che maggiormente possono trarre beneficio e giovare di una trasformazione positiva in termini di modello di business, qualità dell’offerta ed esperienza dell’utente finale. [...]

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Reti 5G e Smart City, verso la città connessa

Reti 5G e Smart City, verso la città connessa

Le risorse messe a disposizione dal PNRR possono contribuire a dare uno sprint alla realizzazione di un ecosistema di Smart City in Italia. Per raggiungere quest’obiettivo – ambizioso, ma certamente realizzabile - occorre azionare tre leve di sviluppo: i progetti, le competenze e la connettività 5G. [...]

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Smart transport

Smart transport, come il 5G riscrive il futuro della mobilità

Secondo un recente studio di Research and Markets, dal 2021 al 2026 governi e imprese di tutto il mondo spenderanno il 10% in più ogni anno per tecnologie di smart transport e ITS (Intelligent Transportation System). [...]

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5G network

5G Network, i vantaggi per la connessione di siti fissi e temporanei

Quando parliamo di “5G network” facciamo riferimento a una tecnologia in grado di garantire velocità di trasferimento dei dati fino a 10 Gbps (100 volte più del 4G), latenza ridotta a 1-10 millisecondi e gestione di un’altissima densità di oggetti [...]

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Smart Retail, 4 scenari abilitati dal 5G

Smart Retail, 4 scenari abilitati dal 5G

Il 5G apre nuovi scenari per il mondo Retail. La connettività mobile di ultima generazione, infatti, permette di attivare velocemente servizi innovativi, con l’obiettivo di far vivere ai clienti esperienze personalizzate e immersive, ovunque. [...]

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Tecnologia 5G

Tecnologia 5G, quali sono i benefici per le aziende?

La tecnologia 5G è considerata una vera e propria rivoluzione nel campo delle comunicazioni mobili, in grado di rendere la connettività ultraveloce, misurabile in Gigabit anziché Megabit. [...]

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Migrazione dei sistemi legacy: cos’è e come si fa

Migrazione dei sistemi legacy: cos’è e come si fa

Migrazione, cloud, sistemi legacy. Ci sono tante parole che un’azienda può incontrare quando progetta di modificare la propria infrastruttura informatica. [...]

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SECURITY ORCHESTRATION AUTOMATION AND RESPONSE

SOAR, la sicurezza IT è un fatto di orchestration, automation and response

Gli attacchi informatici sono sempre più dinamici e sofisticati, al punto che le organizzazioni spesso adottano prodotti ad hoc per affrontare minacce specifiche. [...]

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Hybrid working, perché ottimizza le performance aziendali

Hybrid working, perché ottimizza le performance aziendali

Ormai non ci sono più dubbi: l’hybrid working sarà la modalità di lavoro del nostro futuro. L’ufficio come lo abbiamo sempre concepito perderà i suoi confini fisici [...]

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SD WAN: come gestire la complessità di un progetto

SD WAN: come gestire la complessità di un progetto

Il collegamento tra le persone e i sistemi digitali interni all’azienda è un fattore abilitante per qualsiasi tipo di attività produttiva o erogazione di servizi. [...]

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CYBER SICUREZZA INDUSTRIALE

Cyber sicurezza industriale, linee guida per la protezione degli impianti

Il processo di digitalizzazione che sta interessando le attività produttive ha acceso i riflettori sui rischi legati agli incidenti di sicurezza informatica e al conseguente danno economico [...]

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Garantire la sicurezza wireless in 4 mosse

Garantire la sicurezza wireless in 4 mosse

I collegamenti wireless consentono di aumentare la produttività, abilitare il lavoro in mobilità e fornire strumenti versatili a dipendenti, clienti e fornitori. [...]

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mappare gli asset informatici

Mappare gli asset informatici: perché farlo subito

Conoscere gli asset informatici serve per proteggerli ma non solo. Una visibilità articolata e aggiornata degli asset informatici è certamente la premessa per garantirne la sicurezza [...]

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SOC as a service

SOC as a service: come funziona e quando conviene?

Il concetto di cyber security come servizio sta guadagnando spazio nel panorama produttivo, con declinazioni sempre più evolute. [...]

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data breach management

Data breach management: come farlo al meglio, tra policy e procedure

Sgombriamo subito il campo da equivoci: l’idea di preparare un piano di data breach management non è dettata da un atteggiamento pessimista. [...]

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Network security assessment, come farlo bene

Non c’è sicurezza se non partendo dalla rete. La fase di network security assessment è un passaggio fondamentale nella messa in sicurezza delle infrastrutture IT [...]

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Managed security services, come mettere d’accordo sicurezza e business

Managed security services, come mettere d’accordo sicurezza e business

Come fare fronte alle esigenze di garantire la cyber security in un panorama in cui la complessità obbliga ad adottare nuovi strumenti e tecnologie? [...]

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Sistemi ICS e sicurezza: 3 strategie che funzionano

Sistemi ICS e sicurezza: 3 strategie che funzionano

Addio alla distinzione tra IT e OT. Con la diffusione dei sistemi ICS (Industrial Control System) la distanza tra la sfera digitale e quella più tradizionalmente riferita al settore operativo [...]

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Cos’è l’analisi forense e perché è importante usarla

Cos’è l’analisi forense e perché è importante usarla

Fino a qualche anno fa, gli esperti di analisi forense erano ricercati soltanto da forze di polizia e autorità giudiziarie. [...]

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Simulazione attacco

Simulazione di attacco: testa l’effettivo livello di sicurezza con NovaNext

È uno dei primi passi per la definizione di una strategia di cyber security organica a livello aziendale: la simulazione di attacco, o penetration test [...]

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digital workspace e smart working

Digital workspace e smart working: una roadmap per ripensare il lavoro

Un percorso strutturato verso il digital workspace e lo smart working, capace di superare la logica emergenziale che ha caratterizzato gli ultimi mesi [...]

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sicurezza dei dati: quali sono le misure da adottare?

Sicurezza dei dati: quali sono le misure da adottare?

Garantire la sicurezza dei dati, che rappresentano uno dei principali asset delle imprese, è un interesse prioritario delle organizzazioni e un preciso impegno dell’IT. [...]

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Security awareness training

Security awareness training: cosa serve per una formazione efficace

La formazione, capace di aumentare la consapevolezza dei dipendenti attraverso un percorso di security awareness, è un fattore indispensabile per garantire la sicurezza informatica di qualunque organizzazione perché [...]

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Open source intelligence

Open source intelligence: I benefici per la sicurezza dal monitoraggio delle fonti aperte

Non è un aspetto molto conosciuto della cyber security, ma per gli addetti ai lavori l’Open Source Intelligence sta acquisendo un valore sempre più elevato in chiave di prevenzione degli attacchi informatici alle aziende. [...]

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Sicurezza reti informatiche

Sicurezza delle reti informatiche: 8 strumenti indispensabili

La sicurezza delle reti informatiche è nei pensieri dei CIO italiani, come conferma un’indagine IDC dalla quale emerge che più del 40% delle aziende con oltre 50 addetti [...]

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Collaboratione cognitiva

Cos’è la collaborazione cognitiva e come aumenta la produttività

La collaborazione cognitiva può aiutare a rendere più intelligenti e produttivi i nuovi modi di lavorare che hanno visto una grande accelerazione grazie al remote working. [...]

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ISMS: a cosa serve e come va strutturato?

ISMS: a cosa serve e come va strutturato?

L’ISMS (Information Security Management System) può rappresentare un importante supporto per le organizzazioni che vogliono identificare le misure tecnologiche [...]

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Cyber security awareness: perché bisogna formare il personale

Cyber security awareness: perché bisogna formare il personale

La formazione cyber security sta diventando una delle principali priorità delle aziende, come conferma una recente analisi internazionale condotta dal Center for Strategic & International Studies. [...]

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Data Protection

Data protection: quanto impatta l’errore umano e come prevenirlo

La data protection ha implicazioni fondamentali per la reputazione aziendale e la continuità operativa del business, garantendo la riservatezza, l’integrità e la disponibilità dei dati aziendali [...]

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Formazione cyber security

Formazione cyber security: il valore aggiunto dei percorsi formativi NovaNext

La formazione cyber security sta diventando una delle principali priorità delle aziende, come conferma una recente analisi internazionale condotta dal Center for Strategic & International Studies. [...]

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Security intelligence: perché la prevenzione del rischio deve cambiare

Security intelligence: perché la prevenzione del rischio deve cambiare

Nel panorama della cyber security i paradigmi sono in continua evoluzione. Un fenomeno che coinvolge anche il tema della security intelligence e della prevenzione, uno dei capisaldi della sicurezza a livello IT. [...]

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rischio informatico: quali sono le vulnerabilità di tecnologie superate

Rischio informatico: quali sono le vulnerabilità di tecnologie superate

La valutazione del rischio informatico deriva dalla combinazione fra la probabilità che una minaccia si verifichi e l’impatto in termini economici, di immagine, di conformità a standard, leggi e regolamenti. [...]

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Ethical hacking

Ethical hacking: cos’è e che importanza ha nella cyber security

L’ethical hacking, o hacking etico, rappresenta una componente essenziale nel panorama della cyber security. Semplificando il concetto, possiamo definirlo come “il lato positivo” dell’hacking [...]

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Minacce informatiche: come prevenirle e rilevarle tempestivamente

Minacce informatiche: come prevenirle e rilevarle tempestivamente

Qualsiasi azienda, indipendentemente dal settore in cui opera, è sottoposta a un incessante bombardamento di cyber-attacchi. Non tutte le minacce informatiche hanno le stesse caratteristiche, anche da un punto di vista tecnico. [...]

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Attacchi informatici: quali sono i punti deboli più sottovalutati

Attacchi informatici: quali sono i punti deboli più sottovalutati

Gli attacchi informatici sono in aumento, come certifica l’anteprima del rapporto Clusit 2020 che in Italia ha analizzato 1.670 attacchi gravi andati a buon fine nel 2019, con un incremento del 7% rispetto all’anno precedente e del 100% in cinque anni. [...]

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Advanced Persistent Threat

Advanced Persistent Threat: cosa sono e come difendersi

Con il termine Advanced Persistent Threat (APT), si indicano attacchi mirati su vasta scala, per periodi estesi e attraverso molteplici vettori, condotti da organizzazioni con elevate competenze e grandi risorse. [...]

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Data breach: cos’è e quanto può costare all’azienda

Data breach: cos’è e quanto può costare all’azienda

L’impatto di un data breach, cioè una violazione dei sistemi informatici, rappresenta per qualsiasi azienda un evento che può avere conseguenze gravissime. [...]

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Le ultime frontiere dell’Enterprise Data Management & Protection

Cyber threat intelligence: come funziona la data protection del futuro

Quando si parla di prevenzione nel settore della cyber-security, si è portati automaticamente a pensare alla creazione di una sorta di “barriera” insormontabile per proteggere i sistemi informatici dalle minacce esterne [...]

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Security analytics come funziona e quali sono i vantaggi

Security analytics: come funziona e quali sono i vantaggi

La logica della cyber-security, negli ultimi anni, è cambiata radicalmente. Se fino a qualche anno fa l’impostazione era quella di definire e difendere un perimetro [...]

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Le ultime frontiere dell’Enterprise Data Management & Protection

Le ultime frontiere dell’Enterprise Data Management & Protection

Per le moderne organizzazioni aziendali i dati sono il patrimonio essenziale. Il dato è l’elemento su cui si basa l’operatività quotidiana ed è l’oggetto delle analisi e degli studi che permettono la programmazione e la definizione strategica [...]

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Soluzioni SDN per i Data Center i vantaggi di Cisco ACI

Soluzioni SDN per i Data Center: i vantaggi di Cisco ACI

Cisco ACI (Application Centric Infrastructure) è una soluzione di software defined networking che abbatte le distanze tra le applicazioni e l’infrastruttura, semplifica la gestione dei moderni Data Center e garantisce agilità nel rilascio di nuovi servizi. [...]

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Come migliorare la Governance applicativa con gli ADC

Come migliorare la Governance applicativa con gli ADC – Parte I

Come stanno evolvendo le infrastrutture che erogano servizi e applicazioni nell’attuale transizione del mercato ICT e nel panorama della trasformazione digitale? Possiamo ottenere un riscontro tecnologico significativo, analizzando l’evoluzione dell’offerta delle componenti del Data Center che un tempo prendevano [...]

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Il nuovo modello architetturale delle applicazioni software nel Data Center

Il nuovo modello architetturale delle applicazioni software nel Data Center – Parte II

Un nuovo modello di gestione del traffico si rende necessario vista l’evoluzione delle modalità di erogazione di servizi e applicazioni. Nel modello tradizionale, la maggior parte delle transazioni riguarda le comunicazioni tra client e server, quindi con una direzionalità di traffico entrante/uscente rispetto al data center che ospita la server farm, il cosiddetto [...]

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Le soluzioni di ADC nelle architetture a microservizi – Parte III

Un’applicazione basata su microservizi comporta l’interazione tra processi collocati su più entità di computing (es: container) in un sistema distribuito. [...]

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Smart Water Grid

Smart Water Grid: come utilizzare il 5g per gli impianti idrici

Smart Water Grid

In un’era dove la sostenibilità ambientale si intreccia con l’innovazione tecnologica, il 5G si rivela essere un alleato fondamentale per una gestione più efficiente e sostenibile delle risorse idriche. Gli Smart Water Grids, potenziati dal 5G, offrono nuove possibilità per ottimizzare l’uso dell’acqua, ridurre gli sprechi e preservare questa risorsa vitale. Analizziamo come la connettività 5G possa trasformare gli impianti idrici, portando innovazioni significative e soluzioni sostenibili per la gestione dell’acqua.

Monitoraggio e Controllo in Tempo Reale con il 5G

Il 5G apre nuovi orizzonti nel monitoraggio e nella gestione degli impianti idrici. Con la sua alta velocità di trasmissione dati e bassa latenza, consente l’uso di sensori IoT per un monitoraggio dettagliato e continuo di questi impianti. Questi sensori possono rilevare variazioni nella pressione dell’acqua, flusso, qualità e individuare immediatamente perdite o anomalie. Questa capacità di osservazione e risposta in tempo reale migliora enormemente l’efficienza e la reattività degli impianti idrici, contribuendo significativamente alla conservazione delle risorse idriche. Ad esempio, in caso di rilevamento di una perdita, il sistema può reindirizzare automaticamente il flusso d’acqua o chiudere valvole specifiche, riducendo al minimo gli sprechi.

Utilizzo di AI e Big Data per la Gestione Avanzata dell’Acqua

L’integrazione del 5G con l’intelligenza artificiale (AI) e il Big Data offre scenari innovativi nella gestione delle risorse idriche. L’elaborazione avanzata dei dati raccolti dai sensori IoT, abilitata dal 5G, permette di sfruttare l’AI per analizzare tendenze e modelli di consumo, prevedendo la domanda futura e ottimizzando la distribuzione dell’acqua. Questo tipo di analisi predittiva può migliorare l’efficienza operativa degli impianti, prevenire problemi di sovraccarico o carenza idrica e garantire un utilizzo efficiente dell’acqua in vari contesti, dalla distribuzione urbana all’irrigazione agricola.

Sinergia tra Smart Water Grid, Smart City e Smart Agriculture

L’integrazione del 5G negli Smart Water Grids permette una sinergia efficace con le iniziative di smart city e smart agriculture. Nelle smart city, i sistemi idrici intelligenti possono essere coordinati con altri servizi urbani per un utilizzo ottimale dell’acqua, mentre in agricoltura, i sensori IoT abilitati dal 5G possono monitorare l’umidità del suolo e le esigenze idriche specifiche delle colture, permettendo un’irrigazione mirata e riducendo il consumo di acqua.

Gestione Innovativa degli Invasi e delle Acque Reflue

Il 5G gioca un ruolo cruciale anche nella gestione degli invasi e nel trattamento delle acque reflue. Sensori IoT possono monitorare i livelli degli invasi in tempo reale, fornendo dati essenziali per la gestione delle risorse idriche, soprattutto in periodi di siccità o di piogge intense. Questo consente di ottimizzare il rilascio di acqua, prevenire inondazioni e garantire un approvvigionamento costante. Nel trattamento delle acque reflue, il 5G può abilitare sistemi di monitoraggio che rilevano la composizione chimica e la qualità dell’acqua, migliorando l’efficienza dei processi di depurazione e garantendo che l’acqua restituita all’ambiente sia pulita e sicura.

L’adozione del 5G negli impianti idrici non è solo una questione di avanzamento tecnologico, ma rappresenta anche un passo significativo verso la sostenibilità ambientale e la lotta contro il cambiamento climatico. L’efficienza e l’innovazione portate dal 5G negli Smart Water Grids si traducono in una gestione più saggia e sostenibile dell’acqua, una risorsa sempre più preziosa nel contesto dei crescenti problemi ambientali globali.

Con il monitoraggio accurato e in tempo reale, la capacità di analizzare e prevedere i modelli di consumo e di utilizzo, e l’integrazione di sistemi intelligenti nelle città e nell’agricoltura, il 5G contribuisce a ridurre lo spreco di questo bene prezioso e a ottimizzare la sua distribuzione ed il suo impiego. Questo approccio non solo migliora la resilienza delle comunità di fronte a sfide idriche crescenti ma supporta anche iniziative più ampie di conservazione ambientale e riduzione dell’impatto del cambiamento climatico. In conclusione, il ruolo del 5G negli Smart Water Grids è importante passo avanti verso un futuro più sostenibile e in armonia con il nostro pianeta.


Come il 5G migliora la cybersecurity nell'IoT

Come il 5G migliora la cybersecurity nell'IoT

Come il 5G migliora la cybersecurity nell'IoT

I vantaggi della rete 5G si esprimono anche nella possibilità di sviluppare in modo più efficiente le applicazioni verticali. In ambito IoT (Internet of Things) il 5G rappresenta un cambio di passo, perché è in grado di supportare una densità nettamente maggiore di connessioni (fino a 100 volte più dispositivi per unità di area rispetto alle precedenti tecnologie mobili, tutti con la medesima velocità e latenza).

L’incremento di oggetti in rete (dai 15 miliardi del 2023 ai 30 miliardi del 2030, secondo Statista) può, tuttavia, tradursi in più rischi di sicurezza, visto l’aumento della superficie di attacco. I rischi più comuni associati all’IoT includono la vulnerabilità dei dispositivi stessi, lo sfruttamento degli oggetti dell’IoT da parte degli hacker per attaccare la rete di telecomunicazione e la sottrazione dei dati raccolti e trasmessi dagli oggetti.

La buona notizia è che il 5G, pur non rappresentando in sé una tecnologia di cybersicurezza, offre funzionalità aggiuntive, rispetto alle precedenti generazioni mobili, che possono migliorare la sicurezza complessiva del sistema IoT.

5G, una rete sicura “by design”

Attualmente due sono i principali anelli deboli della catena in un sistema IoT: dispositivi non aggiornati o non standard, e la connessione a reti non sicure. Il 5G, invece, è una rete sicura “by design”.

Al cuore delle funzionalità aggiuntive di sicurezza del 5G c’è il network slicing, o la segmentazione della rete. Il 5G è, infatti, una piattaforma integrata di rete e servizi le cui componenti poggiano su un’architettura rinnovata e incentrata sulla virtualizzazione (NFV, Network Function Virtualization). Questo la rende flessibile e abilita il network slicing, ovvero la differenziazione del trasporto dei dati in funzione del servizio.

Con l’architettura 5G è possibile separare e proteggere la componente di rete a maggior rischio cyber di alcuni sistemi aziendali, come nel caso delle infrastrutture critiche, e, in generale, delle classi di utenti per le quali il livello di QoS (quality of service) è cruciale.

Come il 5G migliora la cybersecurity nell’IoT

Tra le specifiche funzionalità offerte dalla tecnologia 5G che possono contribuire a migliorare la sicurezza nell’ambito dell’IoT ci sono:

Crittografia end-to-end

Il 5G supporta una crittografia end-to-end più avanzata rispetto alle generazioni precedenti di reti mobili. Ciò significa che i dati trasmessi tra i dispositivi IoT e i server centrali possono essere crittografati in modo più sicuro.

Reti virtuali private (VPN)

Il 5G consente la creazione di reti virtuali private (VPN) per dispositivi IoT. Questo aiuta a isolare i dispositivi IoT dal resto della rete e fornisce un’ulteriore protezione contro attacchi esterni.

Network slicing

Consente di separare il traffico dell’IoT dal resto del traffico di rete. Questa segmentazione riduce la superficie di attacco e limita la propagazione di eventuali violazioni di sicurezza all’interno della rete.

Maggiori controlli di accesso

Con il 5G i provider di servizi possono implementare meccanismi di autenticazione e autorizzazione più avanzati per garantire che solo dispositivi e utenti autorizzati possano accedere ai dati e alle risorse dell’IoT.

Miglioramento delle capacità di rilevamento delle minacce

Con velocità di trasmissione dati più elevate e latenze ridotte, il 5G consente una migliore raccolta e analisi dei dati provenienti dai dispositivi IoT. Ciò può favorire un rilevamento più tempestivo delle anomalie o dei comportamenti sospetti.

Gestione remota e sicura

Gli aggiornamenti del firmware, le patch di sicurezza e le configurazioni possono essere distribuiti in modo rapido e affidabile sui dispositivi IoT tramite la connessione 5G. Ciò aiuta a mantenere i dispositivi aggiornati e protetti da nuove vulnerabilità.

Un approccio olistico per la cybersecurity con il 5G

Anche nell’Internet of Things resta essenziale adottare un approccio olistico alla sicurezza, che includa la progettazione sicura dei dispositivi, la gestione delle chiavi di crittografia, l’autenticazione forte e il monitoraggio costante dei dispositivi e delle reti IoT per individuare eventuali anomalie o intrusioni.

La cybersicurezza dell’IoT va costruita con la collaborazione dei diversi attori del 5G, ovvero enti di standardizzazione, service provider, produttori di dispositivi e fornitori di componenti.


Smart agriculture: come le tecnologie emergenti migliorano il farming

Con la diffusione delle tecnologie digitali, anche l’agricoltura è diventata un’attività produttiva ad alto contenuto di innovazione: si parla di smart agriculture, con applicazioni quali lo smart farming, l’automazione e l’agricoltura di precisione. Se a ciò uniamo il potenziale delle comunicazioni mobili 5G in ambiti quali la gestione delle risorse idriche, il monitoraggio della salute delle piante e l’analisi dei dati meteorologici, è chiaro che la smart agriculture è un’attività sempre più sostenibile, candidata a diventare uno dei protagonisti della transizione digitale e green.

5G e IoT: le applicazioni per la smart agriculture

Alla base di queste evoluzioni c’è l’Internet of Things, quell’insieme di oggetti, dotati di sensori connessi, che raccolgono e scambiano dati e ne permettono l’analisi, sia sulla rete edge che nei sistemi centralizzati.

Un sistema IoT è tanto più efficiente ed affidabile, quanti più dati è in grado di ricevere ed analizzare. Il 5G, con la sua maggiore larghezza di banda supporta una densità molto elevata di dispositivi connessi per unità di area, nettamente superiori alle tecnologie precedenti, candidandosi ad essere la tecnologia di comunicazione ideale in questo ambito.

Il 5G, inoltre, garantisce anche una latenza molto bassa, inferiore a 10 millisecondi, essenziale per applicazioni real time e sensibili ai ritardi trasmissivi come il controllo remoto, l’automazione e la comunicazione tra differenti dispositivi.

Supporto alla transizione digitale e green

In ottica di sostenibilità, il 5G è stato progettato per ridurre il consumo energetico dei dispositivi connessi, in particolare, usando la tecnologia “Low Power Wide Area Network” (LPWAN), che consente ai dispositivi IoT di inviare e ricevere dati in modo efficiente utilizzando meno energia.

Infine, il 5G è un grande abilitatore di innovazione inclusiva: la nuova tecnologia mobile può fornire una copertura estesa, raggiungendo anche aree remote o poco servite da infrastrutture di comunicazione, come – appunto – le aree rurali.

5G per la smart agriculture: tecnologie ed esempi

Oltre all’IoT, le tecnologie chiave coinvolte nello smart farming includono l’analisi dei dati (analytics), l’intelligenza artificiale (IA), la robotica, i droni, ecc… Queste tecnologie consentono la raccolta e l’analisi dei dati provenienti da varie sorgenti, come sensori nel suolo, immagini satellitari, previsioni meteorologiche e dati storici. I dati vengono quindi elaborati per fornire alle aziende agricole informazioni utili e raccomandazioni in ottica predittiva per l’ottimizzazione dei processi.

Per esempio, grazie ai sensori e ai dispositivi IoT che raccolgono i dati dai campi e li trasmettono a un sistema centrale su reti 5G, le aziende agricole possono svolgere un monitoraggio preciso delle colture e conoscere, anche in tempo reale, indicatori come l’umidità del suolo, la temperatura, il livello di nutrienti.

Tali informazioni, a loro volta, abilitano l’agricoltura di precisione, che include l’applicazione mirata di risorse come acqua, fertilizzanti e pesticidi, massimizzando la produttività e riducendo gli sprechi. Applicando tecniche di analytics, intelligenza artificiale e machine learning ai dati ricavati dagli oggetti connessi, le aziende agricole possono anche elaborare modelli predittivi, massimizzando la resa e riducendo gli sprechi e l’impatto ambientale.

Quando alla smart agriculture si uniscono l’AI e gli analytics dei dati per arrivare a misurazioni puntuali e a modelli predittivi, si entra più precisamente nell’ambito dello smart farming. Ancora una volta la connettività 5G permette di elaborare rapidamente i dati di fonti differenti; ad esempio, i dati sui terreni, le previsioni meteorologiche, inoltre, le informazioni sulle colture possono essere combinate per fornire indicazioni sul momento migliore per la semina, la gestione delle malattie delle piante o la pianificazione delle attività agricole.

Il 5G può supportare l’automazione agricola con i veicoli autonomi e i droni agricoli, che possono essere controllati in tempo reale grazie alla bassa latenza del 5G. Ciò consente un’esecuzione più accurata di operazioni come semina, irrigazione, raccolta e spruzzatura dei pesticidi. Inoltre il 5G, usato per collegare anche i sistemi di sorveglianza avanzati, permette di monitorare in modo ancora più accurato i campi agricoli, con immagini ad alta definizione, in grado di rilevare la presenza di parassiti, malattie delle piante o accessi non consentiti.

Tutti i dati raccolti ed elaborati, trasmessi in tempo reale agli agricoltori, consentendo interventi tempestivi ed abilitano capacità decisionali potenziate per ottenere il miglior risultato in modalità sostenibile, ovvero, i grandi vantaggi della smart agriculture e dello smart farming.


comunità energetiche

Verso le comunità energetiche: cosa sono e come realizzarle

comunità energetiche

Vale 2,2 miliardi di euro la misura del PNRR sulle comunità energetiche. I finanziamenti – questa la novità arrivata alla fine dell’anno – potranno essere concessi a fondo perduto grazie al via libera della Commissione Europea ottenuto dal governo italiano. Il decreto relativo sarà firmato all’inizio del nuovo anno e dà ulteriore risalto al ruolo che le comunità energetiche rinnovabili (Cer) possono svolgere nell’accelerare la produzione di energia “pulita” in Italia, in linea con gli obiettivi del RepowerEu.

Vediamo che cosa sono le Cer, come si realizzano e quale ruolo giocano l’Internet of Things (IoT) e la connettività mobile di ultima generazione, ovvero il 5G.

Le comunità energetiche rinnovabili in Italia

Le comunità energetiche rinnovabili, previste dalla Direttiva europea Red II (2018/2001/Ue), sono state introdotte in Italia con la conversione in legge, nel 2020, del Decreto Milleproroghe 162/2019. Una comunità energetica consiste in un’associazione tra cittadini, attività commerciali, Pubbliche Amministrazioni locali e piccole o medie imprese al fine di produrre, scambiare e consumare energia da fonti rinnovabili su scala locale.

Per creare una comunità energetica il primo passo da compiere è la costituzione di un’entità legale (in genere la pubblica amministrazione) tra i futuri soci della comunità. Il passo successivo consiste nell’individuare l’area dove installare l’impianto o gli impianti di produzione, sempre in prossimità dei consumatori. Potrebbe trattarsi di un impianto fotovoltaico in una scuola, in un ufficio comunale, nella proprietà di un esercizio commerciale, all’interno di un’azienda agricola o di un condominio. L’energia prodotta e immessa in rete viene condivisa con i soggetti che hanno deciso di far parte della comunità in questione.

All’interno dell’area di interesse della comunità energetica chiunque può diventare membro, anche chi non è in grado di produrre energia da fonti rinnovabili; i membri, infatti, si suddividono in producer, consumer e prosumer, ovvero chi è sia produttore sia consumatore.

L’obiettivo principale è fornire benefici ambientali, economici o sociali ai propri azionisti, ai propri membri e alle aree locali in cui la Cer opera.

Gli incentivi per le comunità energetiche e il surplus di energia

Una volta messo in esercizio l’impianto, la comunità può fare istanza – anche tramite un’azienda esterna – al Gestore dei servizi energetici (Gse) per ottenere gli incentivi previsti dalla legge per l’energia condivisa. Gli incentivi non riguardano tutta l’energia prodotta, ma solo quella condivisa all’interno della comunità energetica.

Se la produzione è superiore al consumo, per l’energia eccedente viene riconosciuto alla comunità il corrispondente valore economico senza ulteriori benefici (le Cer non hanno scopo di lucro). Questo surplus può anche essere immagazzinato in sistemi di accumulo per utilizzarlo quando le fonti rinnovabili non sono impiegabili (per esempio, di notte nel caso dei pannelli solari o quando se ne presenta la necessità per far fronte a picchi di domanda).

È proprio qui che entrano in gioco gli oggetti connessi (IoT) e la connettività mobile. Per far funzionare al meglio questo sistema intelligente di distribuzione dell’energia, in base alle fasce orarie o all’andamento della domanda e dell’offerta, è necessario dotare le infrastrutture di generazione e di distribuzione (smart grid) di dispositivi connessi con una tecnologia affidabile. Il 5G risponde a questa esigenza per la sua stabilità, pervasività, capacità di sostenere un’alta densità di oggetti connessi e facilità di installazione rispetto alle connessioni fisse.

I dati e l’energy intelligence

Le prestazioni delle Cer migliorano se le comunità usano soluzioni di efficienza energetica, come quelle per l’abbattimento dei consumi degli edifici e delle attività coinvolte, che massimizzano la resa dell’impianto da fonti rinnovabili. Servizi di questo tipo poggiano su un insieme di hardware (i dispositivi connessi a Internet che raccolgono dati) e software (per l’analisi dei dati) che abilitano il monitoraggio in tempo reale delle performance energetiche, con visualizzazione della produzione di energia e dei consumi, reportistica ad hoc con analisi dei KPI energetici, ambientali ed economici, calcolo degli incentivi e ridistribuzione dei benefici economici tra i membri della comunità energetica.

Queste operazioni di energy intelligence, che poggiano su IoT, connettività mobile (5G) e Intelligenza Artificiale (AI), danno pienamente senso alle smart grid e alle Cer, permettendo di moltiplicare e rendicontare in modo accurato i benefici.


5G e Smart Utilities

5G e Smart Utilities: NovaNext per lo Smart Connected Everything

5G e Smart Utilities

Portando connettività e intelligenza negli oggetti, l’Internet of Things (IoT) ha il potenziale di accelerare la trasformazione digitale delle aziende e delle Pubbliche Amministrazioni (PA).

Aumentare il numero di oggetti connessi accresce infatti la quantità di informazioni che le imprese e gli enti pubblici possono analizzare per conoscere meglio i propri clienti e utenti, rendere più efficienti i processi interni e monitorare in tempo reale l’attività dell’infrastruttura. Per le Utilities si tratta di una svolta smart nel modo di gestire le proprie infrastrutture e di aumentare o migliorare i servizi, garantendone al tempo stesso l’affidabilità e la sostenibilità.

Le nuove reti 5G hanno il potenziale di espandere ulteriormente questi vantaggi: la connettività mobile di ultima generazione rende il monitoraggio delle infrastrutture intelligenti (smart grid) ancora più accurato, supportando una sempre maggiore densità di oggetti connessi (IoT) e spostando la capacità di elaborazione e analisi anche alla periferia della rete (Edge).

Smart Utilities: la svolta del 5G

La banda-ultra larga 5G crea delle “autostrade digitali” su cui possono viaggiare moltissimi dispositivi connessi, in sicurezza e ad altissime prestazioni.

Il 5G, oltre all’alta velocità e alla bassissima latenza, è in grado di supportare la connettività senza compromessi anche in ambienti densi di oggetti smart, indoor e outdoor. Per le utilities, come ad esempio aziende di gestione dei rifiuti, idriche ed elettriche, questo significa dotare le loro reti di distribuzione e le altre infrastrutture di sensori in grado di abilitare un’intelligenza derivata dai dati. A sua volta, questo si traduce in:

  • capacità di gestire in modo efficace la domanda;
  • limitare la dispersione;
  • integrare meccanismi di manutenzione predittiva, che riducono i costi e allungano la vita delle infrastrutture;
  • Migliorare i servizi esistenti e fornirne di nuovi.

L’intelligenza nella rete

Un sistema IoT prevede la realizzazione di diversi livelli funzionali in cui la rete – soprattutto quella 5G – gioca un ruolo preponderante perché permette la corretta comunicazione fra oggetti collegati ai diversi segmenti che compongono l’intera infrastruttura. Le tecnologie di rete offrono soluzioni su misura che rispondono alle esigenze di integrazione di tutti i dispositivi connessi e intelligenti, realizzando quello che comunemente viene chiamata Smart Connected Everything (SCX).

In questo sistema gli Smart Analytics consentono il controllo, anche in tempo reale, dei dati prodotti dagli oggetti connessi permettendo di prendere decisioni efficaci in modo tempestivo sui processi monitorati.

Industrial IoT (IIoT) e Edge

Con l’evoluzione della rete mobile 5G è possibile individuare le soluzioni più adeguate per rispondere alle necessità dei vari contesti, compresa l’industria (Industrial IoT), combinando l’elaborazione distribuita (Edge) con quella centralizzata.

Nelle applicazioni IoT si ha infatti spesso bisogno di un’infrastruttura di elaborazione distribuita tramite l’Edge Computing, che unisce le tecnologie di elaborazione con quelle di rete portandole vicino agli oggetti connessi.

L’IoT è ovviamente essenziale per le Utility. Pensiamo alla sensoristica che permette di procedere con la manutenzione predittiva sulla rete di distribuzione evitando disservizi prevenendo potenziali guasti o agli impianti di energie rinnovabili, in cui l’analisi dei dati in tempo reale e storica può migliorare le prestazioni del sito produttivo.

Gli oggetti che raccolgono e trasmettono dati, ad esempio sul consumo energetico in tempo reale, consentono di effettuare anche il demand forecasting: la possibilità di prevedere la richiesta di potenza disponibile che arriverà dagli utenti, sia domestici che aziendali. L’analisi di questi dati permette, alle Smart Utilities di diminuire la sovraproduzione e ai loro utenti di trarre vantaggio dalle politiche di prezzo dinamico.

La proposta SCX di NovaNext

In un contesto in cui ogni cosa è connessa, le soluzioni di NovaNext supportano la copertura di tutta la filiera IoT, dalla progettazione dell’infrastruttura Edge, dalla scelta dei dispositivi e dei Real Time Big Data Analytics alla piattaforma Edge e cloud.

Questo approccio end to end si concretizza in una roadmap che prevede 3 operazioni fondamentali:

  • Insight, per una massima comprensione dei dati;
  • Outsight, per contestualizzare i fenomeni rispetto all’esterno (per esempio, la correlazione di eventi e situazioni specifiche);
  • Foresight, per analisi predittive e preventive.

La proposta SCX di NovaNext offre precisi vantaggi strutturali e operativi. Il primo è la costruzione di infrastrutture smart, in cui si realizza un’efficace interconnessione tra oggetti e persone per ogni servizio. Il secondo è l’interoperabilità all’interno di tali infrastrutture: un’interconnessione fluida tra oggetti appartenenti a servizi smart differenti, come, nell’esempio del ciclo dei rifiuti, un collegamento performante e bidirezionale tra utente, servizio di raccolta, servizio di conferimento, gestione del traffico e servizio di smaltimento. Terzo e non meno importante vantaggio è quello della costruzione di un’infrastruttura a sua volta interconnessa, che genera benefici di più ampia scala, includendo utenti, operatori, industria, mezzi di trasporto e tanto altro.


Smart Mobility: tre modi in cui migliora la sicurezza dei cittadini

Smart Mobility: tre modi in cui migliora la sicurezza dei cittadini

Smart Mobility: tre modi in cui migliora la sicurezza dei cittadini

Gli obiettivi climatici e di sicurezza sono una delle grandi spinte alla digitalizzazione dell’ecosistema della mobilità, in cui la raccolta e l’analisi dei dati finalizzate all’offerta di servizi ha bisogno di connettività avanzata. Il 5G, con la sua larga banda, la bassissima latenza, la stabilità, l’affidabilità del segnale e la capacità di supportare un’altissima densità di oggetti connessi che scambiano dati anche voluminosi, è il miglior abilitatore che esista oggi per i sistemi di Smart Mobility, come gli ITS (Intelligent transportation system) e, a tendere, le comunicazioni veicolo-veicolo (V2V) e veicolo-infrastruttura (V2I) delle smart road. Con il 5G si supera la frammentazione attuale delle tante applicazioni per la Smart Mobility e si potrà realizzare un servizio unificato di pubblica utilità.

Meno smog, più benessere in città: il primo obiettivo della Smart Mobility

Secondo una stima di Research and Markets, ogni anno dal 2021 al 2026 le amministrazioni cittadine e le imprese private acquisteranno il 10% in più di sistemi ITS.

La spesa più consistente si indirizzerà verso i dispositivi intelligenti, come telecamere e sensori, sistemi avanzati di infomobilità e, soprattutto, sistemi per la gestione del traffico. Le città puntano a ridurre la congestione sulle strade con strumenti sempre più intelligenti come i semafori, gli avvisi agli automobilisti, la gestione ottimizzata dei parcheggi, la pianificazione dei percorsi e delle fermate degli autobus e non più solo ricorrendo a zone a traffico limitato, ingressi a pagamento o pannelli a messaggio variabile.

Questo scambio intenso di dati poggia necessariamente su una tecnologia potente, stabile, sicura e capillare per dare connettività a tutti gli oggetti coinvolti nell’ecosistema della Smart Mobility.

Contribuire alla sicurezza sulle strade con la mobilità smart

La Smart Mobility contribuisce anche a rendere le strade più sicure. L’Europa ha fissato per il 2030 l’obiettivo di dimezzare i sinistri gravi legati agli incidenti stradali; la capacità di monitorare, segnalare e gestire situazioni potenzialmente pericolose aiuterebbe ad ottenere i primi risultati richiesti dalla direttiva.

Sulle smart road del futuro, grazie allo scambio massiccio, in tempo reale e geolocalizzato di dati sulla circolazione e sulle condizioni dell’ambiente circostante, gli automobilisti e i mezzi di trasporto smart potranno ricevere:

  • una panoramica di ciò che accade alle auto nelle vicinanze per rilevare con preavviso i rischi; per esempio in caso di frenata improvvisa o di un veicolo fermo in condizioni di scarsa visibilità;
  • segnalazioni lungo la strada (incidenti, code, veicoli fermi o contromano, ecc..);
  • informazioni sulle condizioni delle infrastrutture e del meteo (strada sdrucciolevole, neve, ghiaccio, nebbia, ecc..) e sull’eventuale presenza di persone, ostacoli o cantieri, ecc..

È uno scenario futuro, ma le sperimentazioni sono già partite; in Italia, ad esempio, interessano alcune arterie tra cui (ma non solo) la E45-E55 Orte-Mestre, la A19 Autostrada Palermo-Catania e la A91 Autostrada Roma-Aeroporto di Fiumicino.

Il 5G come abilitatore per i sistemi di Smart Mobility in real time

In questo contesto, il 5G rappresenta quello che si definisce un game-changer nell’erogazione di servizi perché riesce a supportare una grande quantità di dati generati e scambiati tra cose e persone, anche in movimento. In un futuro in cui le smart road diventeranno più diffuse, avremo miliardi di oggetti (come sensori, centraline delle auto, semafori, mezzi pubblici, smartphone, ecc..) che invieranno e riceveranno dati in tempo reale, la cui analisi aiuterà, ad esempio, a regolare i flussi di traffico e a gestire la circolazione urbana ed extra urbana. La connettività 5G, grazie alle sue caratteristiche, è in grado di dar vita a un unico grande servizio per la mobilità che unifica in una “maxi-rete” ad alte prestazioni, servizi che oggi sono solo parzialmente disponibili e, spesso, frammentati e non connessi tra loro.

Un esempio riguarda la gestione delle auto elettriche. Avere una connettività che collega le varie fonti di dati in modo comprensivo significa non solo fornire agli automobilisti la posizione della colonnina di ricarica più vicina, ma segnalare quella che è più conveniente e più facilmente raggiungibile in base alle condizioni del traffico. Potrebbe non essere la più vicina in termini di distanza, ma la più veloce da raggiungere perché il percorso è meno congestionato.

Un altro esempio è la regolazione dei flussi di traffico tramite la gestione dell’impianto semaforico. Il 5G ottimizza la raccolta e l’analisi dei dati da sensori e videocamere, permettendo una migliore elaborazione all’edge, con tempi di risposta sempre più veloci, analizzando così, in tempo reale gli andamenti del traffico, l’inquinamento dell’aria e molto altro.

Il semaforo, all’interno delle smart road, diventa una centralina di raccolta dati di interesse pubblico, dai veicoli agli utenti, dallo smog all’incidentalità, trasformandosi da semplice regolatore del traffico a un “sistema multifunzione” e a un “hub di sicurezza” per la Smart City”.


Le tecnologie per un futuro smart

5G e IoT al servizio delle persone, tra sanità e servizi pubblici

Le tecnologie per un futuro smart

In un mondo in cui l’Internet of Things (IoT) può connettere qualsiasi oggetto, la Sanità e i servizi pubblici (Utility) sono tra i settori che maggiormente possono trarre beneficio e giovare di una trasformazione positiva in termini di modello di business, qualità dell’offerta ed esperienza dell’utente finale. Se la connettività è supportata dal 5G, poi, i benefici per questi due ambiti si moltiplicano: la stabilità e la potenza della rete sono fondamentali nell’erogazione di servizi che spesso si basano su una grande quantità di dati da trasmettere, da condividere e da analizzare in tempo reale.

Un’altra caratteristica chiave del 5G applicato all’IoT è la capacità di supportare un’alta densità di oggetti connessi contemporaneamente e di consentire installazioni veloci, anche per siti temporanei. Un aspetto che facilita l’applicazione di servizi innovativi nel mondo Healthcare e nell’ecosistema delle Utility. Vediamo in che modo.

5G e IoT al servizio della persona: la Medical Internet of Things

È evidente che applicazioni come la telemedicina, basata su oggetti connessi come i dispositivi personali e medicali (tablet, misuratori di parametri vitali, apparecchi tecnici) e i robot per la chirurgia, non possono prescindere dall’alta qualità della rete. L’ampiezza di banda e la bassissima latenza del 5G consentono, per esempio:

  • connessioni video veloci e affidabili;
  • scenari con utilizzo intensivo di realtà aumentata;
  • invio di immagini ad alta risoluzione (tra cui i raggi X);
  • cure proattive basate sul feedback ricevuto da device medici;
  • analisi su larga scala dei dati dei pazienti per una medicina personalizzata.

Per la Medical Internet of Things, il 5G rappresenta il supporto ideale perché offre le caratteristiche tecniche necessarie per due motivi fondamentali: in primis, permette di efficientare una rete interconnessa di dispositivi sanitari intelligenti, che riportano automaticamente i dati dei pazienti per l’archiviazione e l’analisi tramite software finalizzati alla ricerca. In secondo luogo, poi, questa tecnologia contribuisce alla personalizzazione delle terapie e all’espansione dell’offerta di servizi incentrati sulle esigenze del paziente.

In questo scenario, i dati sanitari diventano il motore propulsore per nuove innovazioni mediche e farmaceutiche.

5G e IoT per unità mobili e siti temporanei

Il 5G è dunque essenziale per scambiare dati – anche in grandi quantità – in contemporanea da una molteplicità di device connessi. Questo è possibile grazie alla densità di dispositivi supportati e alla capacità di trasferire grandi volumi di informazioni senza subire rallentamenti, salvaguardando la buona riuscita del processo diagnostico.

Questo aspetto risulta particolarmente importante soprattutto se applicato a unità mobili di rianimazione, autoambulanze, hub vaccinali, pronto soccorso di emergenza e altri siti temporanei: il 5G non richiede i lunghi e complessi interventi infrastrutturali tipici della fibra ottica. Può, quindi, essere attivato virtualmente ovunque e reso operativo in pochi secondi.

Smart utility: il 5G con l’IoT per la qualità dei servizi pubblici

Nelle Utility (afferenti ambiti come energia, acqua, gestione dei rifiuti), i dati generati dall’infrastruttura connessa abilitano una serie di vantaggi, tra cui:

  • una gestione proattiva delle reti e dei dispositivi collegati;
  • il miglioramento della qualità e dell’affidabilità del servizio erogato;
  • lo studio di modelli di business innovativi, come i sistemi di pricing personalizzati;
  • Efficientamento dei consumi.

Un recente studio di Ernst&Young ha sottolineato questo ruolo chiave del 5G per l’innovazione dei settori che forniscono servizi pubblici: “la connettività radicalmente migliorata che viene portata attraverso il 5G inaugura – si legge – un’era digitale fortemente incentrata sull’esperienza dell’utente, perché il 5G è strettamente collegato a un’efficace implementazione dell’IoT e accelera applicazioni come l’intelligenza artificiale, la realtà virtuale e la realtà aumentata”.

Verso nuovi modelli di business

Per le Utility, si apre un ampio ventaglio di possibilità relative ai servizi smart che possono essere erogati e alla gestione delle infrastrutture IoT con il 5G. Si va dall’illuminazione intelligente (grazie ai sensori che rilevano l’oscurità dell’ambiente o la presenza di veicoli e pedoni) alla raccolta dei rifiuti (con i sensori installati negli smart bin e nei camion), fino alla manutenzione predittiva (tramite i sensori che inviano informazioni in tempo reale sullo stato delle reti).

Ad esempio, la valutazione e la conoscenza dei picchi di domanda su queste infrastrutture intelligenti – o smart grid – fornisce indicazioni utili anche per creare modelli di prezzo differenziati, incentivando il consumo nelle ore in cui la domanda è inferiore. I vantaggi non sono solo per l’utente, che spende meno, ma anche per l’Utility, che riesce a sua volta a risparmiare, evitando sprechi e sovrapproduzione, aumentando la qualità generale del servizio e fidelizzando il cliente.


Reti 5G e Smart City, verso la città connessa

Reti 5G e Smart City, verso la città connessa

Reti 5G e Smart City, verso la città connessa

Le risorse messe a disposizione dal PNRR possono contribuire a dare uno sprint alla realizzazione di un ecosistema di Smart City in Italia. Per raggiungere quest’obiettivo – ambizioso, ma certamente realizzabile – occorre azionare tre leve di sviluppo: i progetti, le competenze e la connettività 5G.

Ad affermarlo è l’ultimo studio di I-Com, che pone l’accento sul ruolo da protagonista che le reti di telecomunicazione, con il 5G in prima fila, possono rivestire nella trasformazione digitale delle nostre città. Questo perché il tessuto di una Smart City è composto da un numero di oggetti connessi e una mole di dati che solo la connettività 5G può abilitare ovunque, in qualsiasi circostanza.

Lo scenario: i progetti Smart City in Italia

Stando all’Osservatorio Smart City del Politecnico di Milano, il 28% dei Comuni italiani (quasi uno su tre) ha avviato un progetto di Smart City negli ultimi tre anni.

Sempre secondo il Polimi, il 40% dei Comuni italiani che ha già attivato un progetto di Smart City che utilizza i dati per offrire servizi ai cittadini. Il 46% li utilizza per le politiche pubbliche, come la pianificazione della mobilità urbana.

Le applicazioni che più suscitano interesse sono quelle che riguardano la sicurezza e il controllo del territorio (58% dei progetti avviati è in quest’ambito), la Smart Mobility (57%) e l’illuminazione (56%); seguono monitoraggio ambientale, sostenibilità, raccolta rifiuti, servizi turistici, gestione del traffico, smart building, smart grid, smart metering (anche idrico).

La priorità del tema Smart City per i comuni italiani (Tavolo di Lavoro Smart City). Fonte Osservatori Digital Innovation – Politecnico di Milano (www.osservatori.net)

PNRR, reti 5G e il futuro delle Smart City

Il PNRR mette a disposizione dei progetti di Smart Mobility complessivamente 14,5 miliardi di euro, di cui:

  • 3,5 miliardi per l’area Smart City/Gestione infrastrutture;
  • 2,5 per i Piani urbani integrati;
  • 1 miliardo per le strade sicure;
  • 10,5 miliardi per la mobilità sostenibile;
  • 0,6 miliardi per micromobilità e Mobility as a service (MaaS).

Il Recovery Plan permette, dunque, di superare l’ostacolo finanziario alla realizzazione delle città intelligenti.

Sempre citando la stessa Indagine del Polimi, il 69% dei Comuni italiani ha intenzione di usare le risorse del PNRR per una delle 6 Missioni previste dal Piano: nell’ordine, digitalizzazione, infrastrutture sostenibili, transizione ecologica, inclusione e coesione, istruzione e salute. Va ricordato anche che nel Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europache nella sua 43ma sessione ha adottato due rapporti sulla governance pubblica – raccomanda specificamente di adottare le tecnologie all’interno di politiche attive volte all’inclusione e alla sostenibilità, perché le Smart City ruotano intorno alle persone e ai loro diritti.

Comuni che utilizzeranno i fondi PNRR i Missioni del Piano per cui verranno richiesti (Tavoli di Lavoro Smart City). Fonte Osservatori Digital Innovation – Politecnico di Milano (www.osservatori.net)

In questo contesto, per le imprese si aprono importanti opportunità legate alla domanda di infrastruttura e servizi. Il requisito per il successo delle proposte commerciali è fornire una User Experience sempre aggiornata, semplice, intuitiva e completa: le reti 5G permettono di fare un salto di qualità rispetto agli standard mobili precedenti.

Smart City e reti 5G: close-up su un connubio vincente

Stando alla definizione della Commissione Europea, la Smart City è “un luogo in cui le reti e i servizi tradizionali sono resi più efficienti attraverso l’uso di soluzioni digitali a beneficio dei suoi abitanti e delle imprese. Una città intelligente va oltre l’uso delle tecnologie, per un migliore utilizzo delle risorse e minori emissioni”.

Quando parliamo di una città smart, quindi, facciamo riferimento a un insieme di elementi e soluzioni di ultima generazione che trasformano i nuclei urbani del presente in futuri scenari abitativi, in cui efficienza, sostenibilità e dimensione umana vanno di pari passo. Nello specifico, tra i sistemi innovativi all’interno di una Smart City rientrano, per citarne alcuni:

  • reti di trasporto urbano più “intelligenti”, potenziate dall’Intelligenza Artificiale (AI);
  • impianti di approvvigionamento idrico e di smaltimento dei rifiuti più efficienti grazie all’impiego dell’Internet of Things (IoT);
  • soluzioni più efficienti per illuminare e riscaldare gli edifici, orientate al risparmio energetico e all’eco-sostenibilità migliorando la qualità dei servizi.

Vivere in una Smart City vuol dire anche beneficiare di servizi pubblici più interattivi e reattivi, di spazi pubblici più sicuri e di una maggiore attenzione alle esigenze della popolazione.

In un contesto denso di tecnologia come quello preso in analisi, la banda-ultra larga 5G è essenziale, perché crea le “autostrade digitali” su cui far viaggiare un grande numero di servizi connessi tra di loro, ognuno dei quali ha moltissimi dispositivi attivi, con la garanzia di avere sempre il massimo grado di sicurezza e di prestazioni. In questo modo, le reti 5G rendono possibili – e soprattutto fruibili – ovunque, i servizi necessari alla realizzazione di una Smart City, che fanno leva sul mutuo scambio di dati tramite gli dispositivi, persone e oggetti (Internet of Things).

Reti 5G e le soluzioni smart per la città

Sempre analizzando i dati del Politecnico di Milano, appare chiaro che le città si concentreranno soprattutto nella ricerca di soluzioni in grado di migliorare il processo di raccolta dei rifiuti, la gestione del traffico e l’analisi di turismo, mobilità ed eventi. A supporto di queste attività sono diverse le soluzioni tecnologiche da adottare, con IoT e Smart Analytics al primo posto.

Gli oggetti connessi, infatti, accrescono la quantità di informazioni che le imprese e gli enti pubblici possono analizzare per conoscere meglio i propri utenti, efficientare i propri servizi, monitorare in tempo reale le infrastrutture e migliorare la qualità dell’offerta. Le grandi quantità di dati raccolti grazie anche all’Internet of Things possono essere analizzateinterpretate e opportunamente sfruttate in tempo reale per facilitare e rendere più accurato il processo decisionale.

Nell’era dello Smart Connected Everything (SCX), gli Smart Analytics consentono inoltre il controllo, anche in real time, dei dati acquisiti da tutti i processi monitorati, ottenendo insight e aprendo la strada ad analisi preventive, predittive e sempre più accurate, necessarie per rendere più vivibili e sicure le città in cui abitiamo.


Smart transport

Smart transport, come il 5G riscrive il futuro della mobilità

Smart transport

Secondo un recente studio di Research and Markets, dal 2021 al 2026 governi e imprese di tutto il mondo spenderanno il 10% in più ogni anno per tecnologie di smart transport e ITS (Intelligent Transportation System). Questa previsione dà la misura di quanto la connettività possa trasformare la mobilità, rendendo i sistemi di spostamento più efficienti e le città più sostenibili.

All’interno di questo scenario, un ruolo da protagonista lo gioca il 5G: non un semplice abilitatore (come nel caso della fibra), ma la tecnologia che permette di allargare i confini dell’innovazione, portando le soluzioni di smart mobility praticamente ovunque. Un’evoluzione-rivoluzione di cui beneficiano tutti i settori della mobilità, dal trasporto pubblico urbano agli spostamenti tramite navi e traghetti.

Lo stato dello smart transport in Italia

In Italia, come emerso dall’Osservatorio Connected Car & Mobility del Politecnico di Milano, su 83 comuni italiani gli ambiti applicativi più diffusi dei progetti di smart mobility sono:

  • mobilità elettrica (93%);
  • sharing mobility (74%);
  • gestione del traffico (56%);
  • gestione dei parcheggi (55%);
  • trasporto pubblico locale (53%).

Gli investimenti previsti in smart transport, quindi, riguardano in particolare i dispositivi “intelligenti”, come telecamere e sensori, e sistemi avanzati di infomobilità e di gestione della viabilità. Le città puntano a ridurre la congestione stradale con l’utilizzo di semafori smart, zone a traffico limitato o a ingresso a pagamento, pannelli con messaggio variabile e pianificazione di percorsi e fermate degli autobus.

Il 5G offre solidità, stabilità e velocità per supportare queste applicazioni. Se però, da un lato, la tecnologia è pronta e disponibile, dall’altro le maggiori difficoltà che le Pubbliche Amministrazioni italiane incontrano nei progetti per il trasporto intelligente restano, sempre in base allo stesso sondaggio del Polimi:

  • la scarsa conoscenza (69%);
  • la mancanza di risorse da investire (58%);
  • le complessità burocratiche (34%);
  • la difficoltà di coordinare diversi attori (29%).

Lo smart transport “viaggia” sulla connected car

Anche l’auto privata può diventare parte di un progetto di smart mobility. Parliamo della connected car che, grazie ai sensori e alla rete Internet, scambia dati a beneficio sia dell’automobilista (per fornire informazioni, intrattenimento, aggiornamenti software e avvisi sulla manutenzione), sia dell’intero ambiente dei trasporti intelligenti. L’auto può così comunicare con l’intero ecosistema di trasporto smart e condividere dati su traffico, disponibilità di parcheggi o livello di inquinamento dell’aria.

Il 5G supporta, in questo caso, la comunicazione V2X, ovvero lo scambio che avviene tra veicoli e infrastruttura, rendendo possibili nuovi sviluppi basati sui dati raccolti da veicoli e strade. La correlazione e l’analisi di queste informazioni permette, infatti, di creare servizi sempre più evoluti: l’integrazione delle ambulanze con i sistemi semaforici o l’utilizzo dei dati del traffico per calcolare tempi di percorrenza agevolati sono solo alcuni esempi.

Smart transport: le opportunità del 5G

Reti solide, stabili e affidabili come quelle supportate dal 5G rappresentano una garanzia di operatività per i sistemi di trasporto. La connettività offerta da questa tecnologia rende particolarmente efficiente la gestione del funzionamento dei mezzi, il monitoraggio, l’assistenza e la manutenzione da remoto, la geolocalizzazione, la videosorveglianza e ogni forma di scambio di dati. Il 5G potenzia, inoltre, una serie di servizi legati allo smart transport, rendendoli disponibili a chiunque, in qualsiasi luogo.

Anche i dati raccolti dalle connected car sono una risorsa preziosa per tutte le imprese della filiera. A partire da queste informazioni, per esempio, i costruttori e le tech company possono sviluppare nuove componenti per veicoli dalle prestazioni migliori, i fornitori dei servizi di sharing possono mettere a punto soluzioni più in linea con le richieste del mercato e gli assicuratori proporre polizze personalizzate in base alle abitudini di guida.

In questo modo si crea un circolo virtuoso, in cui l’innovazione promossa dal 5G non solo migliora la vita – e la mobilità – delle persone, ma apre le porte anche a nuove opportunità per il business.