Definire un quadro di riferimento
Perché ci troviamo sempre più spesso a confrontarci con la leggera frustrazione di non riuscire a gestire gli eventi come vorremmo? Che differenza c’è fra situazioni semplici, complicate e complesse? Perché questa differenza è così importante nella vita di tutti i giorni?
Quali sono i limiti dei metodi tradizionali nella gestione del lavoro: la logica di gestione per progetti non è sempre adatta e ormai sovente occorre utilizzare approcci più sofisticati e meno intuitivi.
A volte è l’ostinazione ad usare metodi inadatti che produce i danni maggiori: quali lezioni possiamo apprendere dalle grandi catastrofi (Chernobyl, Fukushima, Crisi economiche, ecc...)?Identifichiamo in modo chiaro i problemi e il modo per vederli da un punto di vista differente e più efficace: i casi reali dei partecipanti
Esplorare il disordine
Cos'è il disordine e come ci relazioniamo con esso?
Impariamo a distinguere le "situazioni disordinate” da quelle che sono soltanto troppo complesse per essere capite.
Impariamo ad usare strategie diverse per situazioni differenti e ad evitare molti dei nostri errori che derivano dall’utilizzo “monotono” di uno stesso approccio per qualunque tipo di situazione.
Usiamo simulazioni al computer per sperimentare gli aspetti nascosti e misteriosi dei sistemi complessi: proviamo a mettere in pratica quanto appreso e ci misuriamo con problemi concreti.
Impariamo a scegliere e a cambiare e il nostro punto di vista: a volte le cose acquistano un significato semplicemente guardandole da angolazioni differenti.
Capire e gestire il disordine
I sistemi complessi o “disordinati” spesso offrono preziosi benefici nascosti: come imparare a costruire organizzazioni più robuste e stabili con un approccio differente alla loro gestione.
Impariamo a sfruttare una fanstastica proprietà degli ambienti complessi: ordine e struttura che si creano “dal basso”; in questo modo sviluppiamo organizzazioni che si adattano e imparano, situazioni che si autogestiscono
La psicologia del disordine
Affrontiamo le dimensioni psicologiche connesse con questi temi: non basta capire per agire diversamente nella vita di tutti i giorni.
Impariamo a confrontarci con la nostra incertezza senza rinunciare allo sforzo di assumerci le responsabilità.
Impariamo a gestire il disordine degli altri e l’incertezza del mondo che ci circonda.
Delineiamo un percorso di sviluppo individuale che integri comprensione, intelligenza e governo di sé.
Outcome
Laddove il disordine sembra regnare sovrano è possibile imparare a trarre benefici e a migliorare la propria situazione.
I partecipanti saranno in grado di distinguere le differenti tipologie di disordine e applicare corrette strategie nella loro gestione.
Attività d’aula
Il corso è basato su un modello di apprendimento esperienziale.
Vengono utilizzate simulazioni al computer di specifiche situazioni aziendali appositamente calibrate per offrire un percorso di apprendimento dei concetti semplici, pratici e incrementali.
In questo modo si supera la barriera del comprendere i complessi modelli scientifici che vengono esplorati in modo immediato, pratico e intuitivo.
La parte “cognitiva” viene integrata con attività esperienziali che aiutano a integrare la dimensione psicologica e comportamentale di ciascuno. Non sempre capire qualcosa significa essere in grado di metterlo in pratica nei momenti di bisogno.
Molto tempo e attenzione viene infine dedicato all’esplorazione delle situazioni specifiche proposte da ciascun partecipante; da questo punto di vista il percorso coniuga l’elemento formativo con quello consulenziale di applicazione a situazioni specifiche di ciascun partecipante.