Secondo un recente studio di Research and Markets, dal 2021 al 2026 governi e imprese di tutto il mondo spenderanno il 10% in più ogni anno per tecnologie di smart transport e ITS (Intelligent Transportation System). Questa previsione dà la misura di quanto la connettività possa trasformare la mobilità, rendendo i sistemi di spostamento più efficienti e le città più sostenibili.
All’interno di questo scenario, un ruolo da protagonista lo gioca il 5G: non un semplice abilitatore (come nel caso della fibra), ma la tecnologia che permette di allargare i confini dell’innovazione, portando le soluzioni di smart mobility praticamente ovunque. Un’evoluzione-rivoluzione di cui beneficiano tutti i settori della mobilità, dal trasporto pubblico urbano agli spostamenti tramite navi e traghetti.
Lo stato dello smart transport in Italia
In Italia, come emerso dall’Osservatorio Connected Car & Mobility del Politecnico di Milano, su 83 comuni italiani gli ambiti applicativi più diffusi dei progetti di smart mobility sono:
- mobilità elettrica (93%);
- sharing mobility (74%);
- gestione del traffico (56%);
- gestione dei parcheggi (55%);
- trasporto pubblico locale (53%).
Gli investimenti previsti in smart transport, quindi, riguardano in particolare i dispositivi “intelligenti”, come telecamere e sensori, e sistemi avanzati di infomobilità e di gestione della viabilità. Le città puntano a ridurre la congestione stradale con l’utilizzo di semafori smart, zone a traffico limitato o a ingresso a pagamento, pannelli con messaggio variabile e pianificazione di percorsi e fermate degli autobus.
Il 5G offre solidità, stabilità e velocità per supportare queste applicazioni. Se però, da un lato, la tecnologia è pronta e disponibile, dall’altro le maggiori difficoltà che le Pubbliche Amministrazioni italiane incontrano nei progetti per il trasporto intelligente restano, sempre in base allo stesso sondaggio del Polimi:
- la scarsa conoscenza (69%);
- la mancanza di risorse da investire (58%);
- le complessità burocratiche (34%);
- la difficoltà di coordinare diversi attori (29%).
Lo smart transport “viaggia” sulla connected car
Anche l’auto privata può diventare parte di un progetto di smart mobility. Parliamo della connected car che, grazie ai sensori e alla rete Internet, scambia dati a beneficio sia dell’automobilista (per fornire informazioni, intrattenimento, aggiornamenti software e avvisi sulla manutenzione), sia dell’intero ambiente dei trasporti intelligenti. L’auto può così comunicare con l’intero ecosistema di trasporto smart e condividere dati su traffico, disponibilità di parcheggi o livello di inquinamento dell’aria.
Il 5G supporta, in questo caso, la comunicazione V2X, ovvero lo scambio che avviene tra veicoli e infrastruttura, rendendo possibili nuovi sviluppi basati sui dati raccolti da veicoli e strade. La correlazione e l’analisi di queste informazioni permette, infatti, di creare servizi sempre più evoluti: l’integrazione delle ambulanze con i sistemi semaforici o l’utilizzo dei dati del traffico per calcolare tempi di percorrenza agevolati sono solo alcuni esempi.
Smart transport: le opportunità del 5G
Reti solide, stabili e affidabili come quelle supportate dal 5G rappresentano una garanzia di operatività per i sistemi di trasporto. La connettività offerta da questa tecnologia rende particolarmente efficiente la gestione del funzionamento dei mezzi, il monitoraggio, l’assistenza e la manutenzione da remoto, la geolocalizzazione, la videosorveglianza e ogni forma di scambio di dati. Il 5G potenzia, inoltre, una serie di servizi legati allo smart transport, rendendoli disponibili a chiunque, in qualsiasi luogo.
Anche i dati raccolti dalle connected car sono una risorsa preziosa per tutte le imprese della filiera. A partire da queste informazioni, per esempio, i costruttori e le tech company possono sviluppare nuove componenti per veicoli dalle prestazioni migliori, i fornitori dei servizi di sharing possono mettere a punto soluzioni più in linea con le richieste del mercato e gli assicuratori proporre polizze personalizzate in base alle abitudini di guida.
In questo modo si crea un circolo virtuoso, in cui l’innovazione promossa dal 5G non solo migliora la vita – e la mobilità – delle persone, ma apre le porte anche a nuove opportunità per il business.