Smart Mobility: tre modi in cui migliora la sicurezza dei cittadini

Gli obiettivi climatici e di sicurezza sono una delle grandi spinte alla digitalizzazione dell’ecosistema della mobilità, in cui la raccolta e l’analisi dei dati finalizzate all’offerta di servizi ha bisogno di connettività avanzata. Il 5G, con la sua larga banda, la bassissima latenza, la stabilità, l’affidabilità del segnale e la capacità di supportare un’altissima densità di oggetti connessi che scambiano dati anche voluminosi, è il miglior abilitatore che esista oggi per i sistemi di Smart Mobility, come gli ITS (Intelligent transportation system) e, a tendere, le comunicazioni veicolo-veicolo (V2V) e veicolo-infrastruttura (V2I) delle smart road. Con il 5G si supera la frammentazione attuale delle tante applicazioni per la Smart Mobility e si potrà realizzare un servizio unificato di pubblica utilità.

Meno smog, più benessere in città: il primo obiettivo della Smart Mobility

Secondo una stima di Research and Markets, ogni anno dal 2021 al 2026 le amministrazioni cittadine e le imprese private acquisteranno il 10% in più di sistemi ITS.

La spesa più consistente si indirizzerà verso i dispositivi intelligenti, come telecamere e sensori, sistemi avanzati di infomobilità e, soprattutto, sistemi per la gestione del traffico. Le città puntano a ridurre la congestione sulle strade con strumenti sempre più intelligenti come i semafori, gli avvisi agli automobilisti, la gestione ottimizzata dei parcheggi, la pianificazione dei percorsi e delle fermate degli autobus e non più solo ricorrendo a zone a traffico limitato, ingressi a pagamento o pannelli a messaggio variabile.

Questo scambio intenso di dati poggia necessariamente su una tecnologia potente, stabile, sicura e capillare per dare connettività a tutti gli oggetti coinvolti nell’ecosistema della Smart Mobility.

Contribuire alla sicurezza sulle strade con la mobilità smart

La Smart Mobility contribuisce anche a rendere le strade più sicure. L’Europa ha fissato per il 2030 l’obiettivo di dimezzare i sinistri gravi legati agli incidenti stradali; la capacità di monitorare, segnalare e gestire situazioni potenzialmente pericolose aiuterebbe ad ottenere i primi risultati richiesti dalla direttiva.

Sulle smart road del futuro, grazie allo scambio massiccio, in tempo reale e geolocalizzato di dati sulla circolazione e sulle condizioni dell’ambiente circostante, gli automobilisti e i mezzi di trasporto smart potranno ricevere:

  • una panoramica di ciò che accade alle auto nelle vicinanze per rilevare con preavviso i rischi; per esempio in caso di frenata improvvisa o di un veicolo fermo in condizioni di scarsa visibilità;
  • segnalazioni lungo la strada (incidenti, code, veicoli fermi o contromano, ecc..);
  • informazioni sulle condizioni delle infrastrutture e del meteo (strada sdrucciolevole, neve, ghiaccio, nebbia, ecc..) e sull’eventuale presenza di persone, ostacoli o cantieri, ecc..

È uno scenario futuro, ma le sperimentazioni sono già partite; in Italia, ad esempio, interessano alcune arterie tra cui (ma non solo) la E45-E55 Orte-Mestre, la A19 Autostrada Palermo-Catania e la A91 Autostrada Roma-Aeroporto di Fiumicino.

Il 5G come abilitatore per i sistemi di Smart Mobility in real time

In questo contesto, il 5G rappresenta quello che si definisce un game-changer nell’erogazione di servizi perché riesce a supportare una grande quantità di dati generati e scambiati tra cose e persone, anche in movimento. In un futuro in cui le smart road diventeranno più diffuse, avremo miliardi di oggetti (come sensori, centraline delle auto, semafori, mezzi pubblici, smartphone, ecc..) che invieranno e riceveranno dati in tempo reale, la cui analisi aiuterà, ad esempio, a regolare i flussi di traffico e a gestire la circolazione urbana ed extra urbana. La connettività 5G, grazie alle sue caratteristiche, è in grado di dar vita a un unico grande servizio per la mobilità che unifica in una “maxi-rete” ad alte prestazioni, servizi che oggi sono solo parzialmente disponibili e, spesso, frammentati e non connessi tra loro.

Un esempio riguarda la gestione delle auto elettriche. Avere una connettività che collega le varie fonti di dati in modo comprensivo significa non solo fornire agli automobilisti la posizione della colonnina di ricarica più vicina, ma segnalare quella che è più conveniente e più facilmente raggiungibile in base alle condizioni del traffico. Potrebbe non essere la più vicina in termini di distanza, ma la più veloce da raggiungere perché il percorso è meno congestionato.

Un altro esempio è la regolazione dei flussi di traffico tramite la gestione dell’impianto semaforico. Il 5G ottimizza la raccolta e l’analisi dei dati da sensori e videocamere, permettendo una migliore elaborazione all’edge, con tempi di risposta sempre più veloci, analizzando così, in tempo reale gli andamenti del traffico, l’inquinamento dell’aria e molto altro.

Il semaforo, all’interno delle smart road, diventa una centralina di raccolta dati di interesse pubblico, dai veicoli agli utenti, dallo smog all’incidentalità, trasformandosi da semplice regolatore del traffico a un “sistema multifunzione” e a un “hub di sicurezza” per la Smart City”.