comunità energetiche

Vale 2,2 miliardi di euro la misura del PNRR sulle comunità energetiche. I finanziamenti – questa la novità arrivata alla fine dell’anno – potranno essere concessi a fondo perduto grazie al via libera della Commissione Europea ottenuto dal governo italiano. Il decreto relativo sarà firmato all’inizio del nuovo anno e dà ulteriore risalto al ruolo che le comunità energetiche rinnovabili (Cer) possono svolgere nell’accelerare la produzione di energia “pulita” in Italia, in linea con gli obiettivi del RepowerEu.

Vediamo che cosa sono le Cer, come si realizzano e quale ruolo giocano l’Internet of Things (IoT) e la connettività mobile di ultima generazione, ovvero il 5G.

Le comunità energetiche rinnovabili in Italia

Le comunità energetiche rinnovabili, previste dalla Direttiva europea Red II (2018/2001/Ue), sono state introdotte in Italia con la conversione in legge, nel 2020, del Decreto Milleproroghe 162/2019. Una comunità energetica consiste in un’associazione tra cittadini, attività commerciali, Pubbliche Amministrazioni locali e piccole o medie imprese al fine di produrre, scambiare e consumare energia da fonti rinnovabili su scala locale.

Per creare una comunità energetica il primo passo da compiere è la costituzione di un’entità legale (in genere la pubblica amministrazione) tra i futuri soci della comunità. Il passo successivo consiste nell’individuare l’area dove installare l’impianto o gli impianti di produzione, sempre in prossimità dei consumatori. Potrebbe trattarsi di un impianto fotovoltaico in una scuola, in un ufficio comunale, nella proprietà di un esercizio commerciale, all’interno di un’azienda agricola o di un condominio. L’energia prodotta e immessa in rete viene condivisa con i soggetti che hanno deciso di far parte della comunità in questione.

All’interno dell’area di interesse della comunità energetica chiunque può diventare membro, anche chi non è in grado di produrre energia da fonti rinnovabili; i membri, infatti, si suddividono in producer, consumer e prosumer, ovvero chi è sia produttore sia consumatore.

L’obiettivo principale è fornire benefici ambientali, economici o sociali ai propri azionisti, ai propri membri e alle aree locali in cui la Cer opera.

Gli incentivi per le comunità energetiche e il surplus di energia

Una volta messo in esercizio l’impianto, la comunità può fare istanza – anche tramite un’azienda esterna – al Gestore dei servizi energetici (Gse) per ottenere gli incentivi previsti dalla legge per l’energia condivisa. Gli incentivi non riguardano tutta l’energia prodotta, ma solo quella condivisa all’interno della comunità energetica.

Se la produzione è superiore al consumo, per l’energia eccedente viene riconosciuto alla comunità il corrispondente valore economico senza ulteriori benefici (le Cer non hanno scopo di lucro). Questo surplus può anche essere immagazzinato in sistemi di accumulo per utilizzarlo quando le fonti rinnovabili non sono impiegabili (per esempio, di notte nel caso dei pannelli solari o quando se ne presenta la necessità per far fronte a picchi di domanda).

È proprio qui che entrano in gioco gli oggetti connessi (IoT) e la connettività mobile. Per far funzionare al meglio questo sistema intelligente di distribuzione dell’energia, in base alle fasce orarie o all’andamento della domanda e dell’offerta, è necessario dotare le infrastrutture di generazione e di distribuzione (smart grid) di dispositivi connessi con una tecnologia affidabile. Il 5G risponde a questa esigenza per la sua stabilità, pervasività, capacità di sostenere un’alta densità di oggetti connessi e facilità di installazione rispetto alle connessioni fisse.

I dati e l’energy intelligence

Le prestazioni delle Cer migliorano se le comunità usano soluzioni di efficienza energetica, come quelle per l’abbattimento dei consumi degli edifici e delle attività coinvolte, che massimizzano la resa dell’impianto da fonti rinnovabili. Servizi di questo tipo poggiano su un insieme di hardware (i dispositivi connessi a Internet che raccolgono dati) e software (per l’analisi dei dati) che abilitano il monitoraggio in tempo reale delle performance energetiche, con visualizzazione della produzione di energia e dei consumi, reportistica ad hoc con analisi dei KPI energetici, ambientali ed economici, calcolo degli incentivi e ridistribuzione dei benefici economici tra i membri della comunità energetica.

Queste operazioni di energy intelligence, che poggiano su IoT, connettività mobile (5G) e Intelligenza Artificiale (AI), danno pienamente senso alle smart grid e alle Cer, permettendo di moltiplicare e rendicontare in modo accurato i benefici.